martedì 23 settembre 2014

Dedicato agli Homebrewers. Soprattutto a quelli di merda.

(PREMESSA: QUESTO POST NASCE DA UN COMMENTO CHE HO LASCIATO SU "IL FORUM DELLA BIRRA"
MA, COME SPECIFICO ALL'INIZIO DELLO STESSO COMMENTO, SI PUO' SOSTITUIRE "HOMEBREWERS" CON QUALSIASI ALTRA CATEGORIA DI PERSONE CHE SI FA DA SOLA, MOLTE VOLTE MIGLIORANDONE LA QUALITA', PRODOTTI DO-IT-YOURSELF)


L'homebrewing, come tutte le cose fai-da-te o diy (per gli anglofoni) è una soddisfazione personale inenarrabile.

Capire i meccanismi, il "come è fatto?", è cosa affascinante e cercare di riprodurli è come giocare a fare dio, come si direbbe nell'ambito scrittorio.
Sono accomunati scienziati, letterati, braccianti, liberi pensatori e fancazzisti. E questa cosa io, personalmente, la amo molto.
Un tempo si utilizzavano i manuali cartacei, e quello che si produceva era sorbito da parenti stretti e amici vicini.
Oggigiorno, con l'avvento della Rete, è possibile carpire informazioni nell'immediato e, allo stesso modo, mostrare i propri risultati a chiunque, soprattutto grazie ai social network.
Sono state create così comunità, forum e quant'altro in cui la gente:
- chiede delucidazioni;
- mostra il proprio operato;
- sfoga la propria creatività.
E internet, come tutte le cose democratiche, ha dato spazio anche a chi meriterebbe semplicemente gli sputi lanciati con veemenza dal V piano di un palazzo.


- chiede delucidazioni:

Ci si lamenta che Tizio ha seguito una ricetta senza i dettami classici dello stile. E quindi gli si impone (non c'è lemma più azzeccato) come fare la birra in tale stile, senza che Tizio abbia chiesto aiuto a nessuno. Mi si può venire a dire che in un forum ci si iscrive per condividere la propria passione. Appunto, Tizio sta condividendo. Se chiede aiuto, ci si affanna a darglielo. Fino ad allora, ci si può pure limitare a non calcolarlo affatto. E, secondo il mio modesto quanto inutile avviso, ci si deve limitare in questo.

Oppure Caio, in punta di piedi, ha elemosinato ai Grandi Espertoni Birrai informazioni riguardo la temperatura ottimale del fondo del fermentatore dove andranno ad adagiarsi i lieviti una volta esausti dal tanto lavoro.
Essi, i Grandi, chiederanno (e fateci caso se non è così) con disprezzo "ma hai usato un kit?". Alla risposta affermativa, Essi, gli Espertoni (dimenticando che anche loro, eoni ed eoni fa, sono pur partiti da qualcosa di più terra-terra, prima di diventare Custodi del Sapere Assoluto), derideranno senza veli (e fateci caso se non è così - parte 2) il povero niubbo domozimurgo che abbandonerà per sempre quest'arte e si dedicherà a causa loro, che ne so, all'eutanasia spirituale.


- mostra il proprio operato:

Anche qui, se Sempronio ha chiesto lumi, ben venga l'elargire documentazione e consigli vari. E, mi rivolgo agli Espertoni di cui sopra, non storcete il naso se inizialmente OG ed FG non sono stati cacati nemmeno di striscio sulle cuciture delle mutande. I tecnicismi, spesso, all'inizio, soltanto per ignoranza dell'operatore non vengono considerati.

Se Tom, contrariamente, ha deciso di mettere a fermentare orzo e, per esempio, umori vaginali, ed egli se ne vanta altamente della cosa e non chiede assolutamente aiuti alcuni, potete sempre dirgli "t'o bbiv tu 'e zitet!", limitandovi a ciò.


- sfoga la propria creatività:

Che dire, qui?
Dick segue lo stile a tutti i costi, riuscendoci? Ben fatto.
Harry si impone "ad minchiam", con successo? Chapeau.
Persino nella poesia, qualche volta, le rime sciolte risultano più intense del Dolce Stil Novo.

La verità è che siamo esseri umani, e in quanto tali dobbiamo giudicare. Anche io, in questo commento scritto durante una sessione ardua di defecazione (e forse per questo impregnata di aggressività e, ovviamente, fieto), sto giudicando le varie categorie di homebrewers, generalizzando sui più fetenti i quali mi sia capitato (poco, devo essere onesto) conoscere.
Ma lo faccio con sincerità, senza andare nell'ano di nessuno.

Questa estate ho provato delle birre di un birrificio artigianale di Palinuro. Ero eccitato all'idea di farne incetta. Ho comprato un campionario variegato, e ne sono rimasto delusissimo. Avevo già il cursore Word pronto per farne una recensione, ma se devo recensire cose che non mi sono piaciute, non lo faccio. La verità è che la vita è troppo breve per perdere tempo a giudicare le cose brutte.
Per le cose belle, ti viene spontaneo parlarne. E ti fa pure piacere. E chi ti legge, vede, ascolta, capisce che stai comunicando solo positività. Altrimenti, è teatro da parrocchietta.

In tutto 'sto papiello, cosa voglio dire? Solo un paio di consigli, ma chiesti con il cuore in mano.
Abbiate rispetto nei confronti di chi sta timidamente mettendo mano, e lasciate stare chi vuole gradassare sulle proprie produzioni. Basta questo, e hai voglia a creare communities serie.

Tanto, chi vuole partecipare ai concorsi di birra con le schifezze (se i concorsi sono tenuti da gente esperta, è ovvio), se ne andrà con una mano avanti e una indietro; i meritevoli verranno premiati.

Per piacere.

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