domenica 7 luglio 2013

She's a small waller

Cliccate play sul video riportato. Tenete gli occhi chiusi:


E' una sigla che a quelli della mia età ricorda tempi beati.
Rimettete play e guardate la sigla.
Cosa notate, con gli occhi della maturità (lungi da me fare il Luca Auanasgheps della situazione, non ne sarei all'altezza, ma è per farvi capire)?
Il padre: 'nu povero maronno che durante le ore di pausa se ne sta come il fratello del baloffio su un prato, da solo, con la marenna nel sacchetto.
La madre: la classica americana anni '80 biondissima, cotonatissima, sorridentissima, stofacenneservizievolissima, in attesa del fratello del baloffio.
Il figlio: ma quello è il cantante degli Smashing Pumpkins? Ma no, quello Billy Corgan ha fatto "Il mio amico Ricky". Ma si sicur? Me l'ha ritt n'amic mio, sta senza penzier...
Il robottino femmina: capisco che il padre preferisce leggersi "Onda quadra" piuttosto che chiavarsi buono e meglio l'icona della mamma statunitense (la quale con Desperate Housewives finalmente potrà chiavarsi il giardiniere messicano appena diciottenne, 'afammocc), però fare una camerierina che si chiude nell'armadio quando ha finito di passare la pezza è un po' degradante.
La vicina di casa rossa, lentiginosa e pettegola: che cazzo devo aggiungere più, considerando che è pure brutta come una reazione positiva al test dell'intolleranza alla pucchiacca?

Erano altri tempi. E se ci pensate, visti con gli occhi di ora, in America stavano inguaiati forte, se questa era l'idea di famiglia.

Ma perché tutto questo?
Ma niente, è solo che al personaggio del mio nuovo romanzo questa sigla ricorda molte cose...

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