giovedì 18 luglio 2013

Ingresso libero, o comunque quasi gratis

"Il mondo aveva smesso di essere un posto interessante ormai da molto tempo.
Il pubblico era salito sul palco e aveva obbligato gli altri a guardarlo, solo che non c'era più un pubblico e quello che sembrava essere il pubblico era solo la gente che aspettava il suo turno per salire sul palco scalciando, spingendo ed urlando."


Questa frase, presa pari pari dall'ultimo libro di Gianfranco Marziano mi ha fatto venire il freddo addosso. Al di là del libro in sé che è un sunto interessante della musica sino ai giorni - di merda - nostri, oltre a raccontare la miserabile storia di uno che potrebbe essere un nostro genitore, un amico stretto o magari noi stessi, il suddetto brano è anche un resumé del quotidiano - di merda - nel quale sguazziamo tutti noi, sempre disposti a farci sentire e per nulla propensi all'ascolto.

La porgo, questa frase, come dedica a tutti coloro che han preso le distanze dal Marziano perché "è semplicemente uno che jastemma", quando fino a ieri si scaricavano il testo di "'o Guarracino" (mi vanto ancora di essere stato il primo ad averlo riportato fedelmente su word e inviato a un sito dedicato al Faraone in cui c'erano i testi delle sue canzoni) per impararlo a memoria durante le ore di religione.

Ma questa frase la ricordo anche a quelli coi quali discuto, da vicino e su internet, di come un personaggio del genere, intrufolatosi per caso e per goliardia nella nostra vita con l'mp3 "Drago Spaziale" inviato da un amico, conoscendolo meglio attraverso i suoi libri abbia contribuito a farci guardare la realtà per come è. E a pisciarle in faccia, ridendone sguaiatamente, quando se lo merita.

E' complicato descrivere Gianfranco Marziano. Alcuni ci hanno provato, ma sono stati restrittivi. Io farei peggio ancora.
Piace a tanti, per un motivo o per un altro, ma non se ne deve parlare.
L'ho capito soprattutto quando inviai un racconto breve per un concorso - anni e anni fa - nel quale le situazioni del personaggio erano collegate ai pezzi musicali di Gianfranco. La risposta della giuria fu "racconto interessante, complimenti, ma Marziano è un personaggio che non possiamo trattare".

Avevo intenzione di dedicargli più attenzione su questo post, ma farei peggio.
L'unica cosa che potevo fare per dirgli grazie era comprare l'ebook. E l'ho fatto.
Per dirgli grazie mille posso solo linkare la pagina di Amazon che ospita il suo libro dal titolo:

INGRESSO LIBERO

e che costa meno di tre euro.
Dopo tutto il materiale che per anni ci ha lasciato scaricare dal suo defunto sito, mi pare anche il minimo.
Eppure so di "veri fan" che il libro non lo comprano "per principio".
"Ha sempre messo tutto gratis e ora?". E ora è giunto il momento di mettere mano al portamonete, manco al portafogli, per leggerti una cosa come si deve.

domenica 7 luglio 2013

She's a small waller

Cliccate play sul video riportato. Tenete gli occhi chiusi:


E' una sigla che a quelli della mia età ricorda tempi beati.
Rimettete play e guardate la sigla.
Cosa notate, con gli occhi della maturità (lungi da me fare il Luca Auanasgheps della situazione, non ne sarei all'altezza, ma è per farvi capire)?
Il padre: 'nu povero maronno che durante le ore di pausa se ne sta come il fratello del baloffio su un prato, da solo, con la marenna nel sacchetto.
La madre: la classica americana anni '80 biondissima, cotonatissima, sorridentissima, stofacenneservizievolissima, in attesa del fratello del baloffio.
Il figlio: ma quello è il cantante degli Smashing Pumpkins? Ma no, quello Billy Corgan ha fatto "Il mio amico Ricky". Ma si sicur? Me l'ha ritt n'amic mio, sta senza penzier...
Il robottino femmina: capisco che il padre preferisce leggersi "Onda quadra" piuttosto che chiavarsi buono e meglio l'icona della mamma statunitense (la quale con Desperate Housewives finalmente potrà chiavarsi il giardiniere messicano appena diciottenne, 'afammocc), però fare una camerierina che si chiude nell'armadio quando ha finito di passare la pezza è un po' degradante.
La vicina di casa rossa, lentiginosa e pettegola: che cazzo devo aggiungere più, considerando che è pure brutta come una reazione positiva al test dell'intolleranza alla pucchiacca?

Erano altri tempi. E se ci pensate, visti con gli occhi di ora, in America stavano inguaiati forte, se questa era l'idea di famiglia.

Ma perché tutto questo?
Ma niente, è solo che al personaggio del mio nuovo romanzo questa sigla ricorda molte cose...

venerdì 5 luglio 2013

Coerenza e Mentalità. Dopo L'Onore e il Rispetto, una nuova fiction.

Al prossimo giocatore che viene al Napoli do un consiglio: stai attento a come parli.
Non ti fare i debiti con la bocca, che qua non vogliono solo che ti fidanzi in casa con la squadra, ma che ti chiavi ogni singolo tifoso. Con amore, per giunta.
Qua se per esempio ti fidanzi con una e dici di amarla dal profondo del cuore, non è accettabile che ci ripensi e non te la sposi più. Te la devi sposare, anche se magari farai una vita di merda: te la devi pigliare in sposa per forza, e zitt, cuccia, che con quello che ti facciamo guadagnare devi solo ringraziare il pataterno.
Dice, ma qua il discorso è diverso, quello Quagliarella si baciava la maglia e poi è passato alla Juventus dicendo che ha sempre sognato di giocarci, chillommemmerda.
Embè, dico io, nel Napoli ha fatto la sua gavetta e poi si è lanciato dove voleva arrivare. Non può essere?
Dice, quello Lavezzi faceva l'elettricista e mo fa lo schifiltoso per qualche miliardo di euro in più, chillommemmerda.
Embè, dico io, quello si è fatto i suoi conti in tasca e piuttosto che giocare titolare ha preferito la panchina strapagata. Non è detto?
Dice, quello pure Cavani mo se ne va, ha giurato fedeltà alla maglia e nonostante ciò si è fatto pendere dal PSG, chillommemmerda (iss e pur'o sceicco r'o PSG).
Embè, dico io, magari le condizioni erano migliori, può darsi che De Laurentiis preferisce andare avanti spendendo poco e niente e puntando sugli sconosciuti delle favelas. Dopotutto, è sempre un imprenditore. Opinabile o meno. E Cavani si sarà reso conto che la gente, per quanto possa essere affezionata, con l'arrivo di una novità possa farlo scendere dal podio per dedicarsi al nuovo idolo. No?

Dice, ma allora se la pensi così, quelli lo fanno tutti per soldi, 'sti mercenari (emmerd).
Voglio vedere, mommò, quanti tra voi tifosotti nei panni dei loro idoli calcistici verrebbero meno alle richieste ultramiliardarie. Tu lavori nello sgabuzzino di casa tua, ripari i cellulari e i computer di tutta la provincia, sei un idolo tecnologico, bell'e bbuono viene la Samsung e ti propone uno stipendio dorato. Accetti o resti a fare l'idolo? Tenendo ben presente che se accanto al tuo sgabuzzino se ne apre un altro nuovo nessuno più ti porta ad aggiustare manco il walkman che venti anni fa si è mangiato una cassetta mixed by Erri.

Per la nuova leva che verrà consiglio caldamente di leggere "Un marziano a Roma" di Ennio Flaiano, nei momenti di titubanza. E di giocare di più e parlare poco.

E ai miei cari amici tifosi (proprio agli amici miei sto parlando), quando vi sento/leggo lamentarvi con cordoglio vivo, soprattutto di questi tempi, mi viene in mente una scena del film "Bronx" di De Niro:Sonny: Chissa come ti scoccia che gli Yankees hanno perso.
Calogero: Bill Mazeroski, io lo odio! Ha fatto piangere Mickey Mantle's, il giornale ha detto che Mickey piangeva.
Sonny: Mickey Mantle's, e tu ti preoccupi di lui? Mickey Mantle's guadagna 100.000 dollari l'anno. Quanto guadagna tuo padre?
Calogero: Non lo so.
Sonny: Beh se non hai i soldi per l'affitto valli a chiedere a Mickey, vedi che ti dice. Se ne frega di te, perché tu dovresti preoccuparti per lui? La gente se ne frega.

E aggiungerei: ne Cavà, tu te n'e juto? E cacac'o cazz.

mercoledì 3 luglio 2013

Che Kafka t'agg ritt'a ffa?

Non sto qui a farmi bello pubblicando frasi a schiovere o immagini alla cazzo di Zio Franz.
Tutti, prima o dopo, dobbiamo avere a che fare con tale scrittore.
Un po' per non fare figurelle, un po' perché si incontra sempre qualcuno che si acconcia la bocca con "questa situazione è kafkiana". Senza però capire appieno cosa cazzo voglia dire un'affermazione del genere (magari gli stanno chiavando la fidanzata e lui sta intostando, ma questa è un'altra storia).
Personalmente, mi sono imbattuto su cotanta possenza durante la stesura della tesina liceale. E mi ha affascinato e mi sono immerso.
Mo, non voglio dire, ma chi prende in mano un autore del genere come minimo si studia pure la sua vita, no?
L'abbiamo fatto noi con quel pessimista cosmico di Leopardi.
L'abbiamo fatto noi con quel rattuso di Verlaine. E "passivamente" (ihihih... scusate) pure con Rimbaud.
Eccetera, eccetera.
Mo, dico io, oggi 3 luglio 2013 su Google c'è un bello scarrafone che, valigia alla mano e cappello in testa, apre una porta come a dire "tesoro, sono a casa".
E' vero che zio Franz ha gettato il sangue (troppo presto, ahiahi se troppo presto) agli inizi del Novecento, ma a te che stai dietro la scrivania di Casa Google (e quindi non ti pagano poco, manco se fai lo stagista) per amore dei soldi che ti chiavano in faccia orgogliosamente, ti vuoi informare un poco * ?
Dice "che credi, che sono ignorante come te che non so nulla di Kafka?"
E allora abbi rispetto per una richiesta fatta dall'autore, almeno per lui.
Dice "evvabbè, ma tanto è passato un secolo, si possono svelare i finali"
E' leggermeeente diverso dal rivelare il finale di un film che porta il titolo "Gangbang with big niggers".
Dice "ma a me mi pagano, mica posso fare il bastian contrario?"
E qua niente ti posso dire. Hai vinto tu. Comprati tutte le erbe mediche di cui hai bisogno, visto che ti staranno jastemmando in tanti.

In tutto ciò, preferisco sempre "Il Verdetto".
Ma, comunque, mi piace dare a Cesare ciò che va dato a Cesare: le coltellate.
Afammocc.


* «Siccome Starke fa illustrazioni concrete, mi è passato per la mente che voglia disegnare magari l'insetto. Questo no, per carità, questo no! Non vorrei limitare il campo della sua competenza, ma rivolgere soltanto una preghiera perché naturalmente io conosco meglio il racconto. Non lo si può far vedere neanche da lontano. Se questa intenzione non c'è, e quindi la mia preghiera diventa ridicola, tanto meglio. A Lei sarei grato se volesse trasmettere e ottenere il mio desiderio»

Franz Kafka, a cura di Ervino Pocar.