giovedì 21 giugno 2012

Il profondo erotismo delle lavandaie moderne

- da un post di Amlo su FB ("Le scrittrici erotiche femmine; l'estremo avamposto della cretinaggine totale.") -

Faccio il résumé veloceveloce.
Lei vuole lui [che se la chiava e basta, va bene così] e lo vorrebbe tutto per sé, anzi no, perché il proibito rende tutto più duraturo e poi la passione con la quotidianeità tenderebbe ad assottigliarsi [non sia mai].
Lui è bello come il sole e atletico [anche se nella realtà ten'a panz'e bbirra che s'appoja 'ngopp'o friariell].
E poi, il clou: nel mentre dell'atto amoroso erotico-sentimentale, tra le candele, i petali di rosa e la lingerie pizzomerlettata [dei quali lui ha definito a stento l'ano dalla vagina, tanto], la mente di lei galoppa su arcobaleni di sogni infranti o mai avuti, si plasma in istantanee di panorami fantasy-bucolici, si affaccia su [...30 pagine prima che lui allucchi come un puorco allo scanno e la imbottisca come i peperoni con la carne macinata e i chiapparielli].
Il finale? "resterai sempre mio [nonostante siano passati 4 anni dall'ultima chiamata che ti ha fatto per chiederti a) se stavi nei pressi b) se facevi ancora i chinotti a labbra strette]"; "abbraccio mio marito, e nei suoi occhi vedo i tuoi" [ = e chi 'o lasci'a stu curnut? Tu nun tien 'na fetent'e lira!]; "il destino, ahimé, ti ha voluto lontano dalle mie labbra [perché una volta finito il Villaggio a Rossano Calabro - dove, tempo 4 ore, hai provato i piaceri dell'anal - lui se n'è tornato dalle parti sue e il ricordo di te gli ritornerà festoso in mente durante una birra con gli amici in cui declamerà a gran voce quanto sei stata zoccola. Alla salute].

Ecco, questo è il tipico romanzo erotico scritto dalle donne in carriera di oggigiorno moderne e all'avanguardia.
Poi scendono dal pulpito, si spengono i microfoni e le vedi indossare nuovamente il mantesìno.
Ma, oh, per vendere centinaia di migliaia di copie ci deve essere un perché. Se togliamo la pubblicità martellante, se togliamo il fatto che i Libri vengono nascosti dalle piramidi delle ultime uscite sprintose e kontrokorrente (in Italia una donna che scrive di come è stata spruzzata per cuollo fa ancora intostare le masse, che credete?), se togliamo che pure a noi piace leggere banalità condivisibili e neutrali piuttosto che mazzate dolorose che possono aiutarti a ragionare, ue: ci deve essere un perché.
Prometto che appena finisco l'ultimo di Melissa lo vado a cercare, perché proprio non riesco a trovarlo, al momento.